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sabato 7 luglio 2007


Santa Lucia del Mela - Sicilia
Le origini di S. Lucia del Mela, l’antica ManKarru, si perdono nella notte dei tempi. Reperti greci (Padre PARISI ubica a sponda sinistra del Floripotamo, l’altro fiume di S. Lucia, il tempio di Diana Facellina) e due tombe romane del II° sec. a.C. attestano, la presenza in questi luoghi di insediamenti greco-romani. Nella galleria delle carte geografiche in Vaticano, Padre Ignazio DANDI, (nella parte classica dipinta a rilievo, con l’italiano del tempo (1552) chiama questa città "Santa Lucia". La storica vetta del ManKarru o ManKarruna, grazie alla posizione strategica, è stata un importante presidio militare per tutte le dominazioni che si sono succedute. Sui resti di una cinta muraria ellenica i Bizantini edificarono un fortilizio ricostruito dagli ARABI tra l’837 e l’851. Sul declivio del colle i Musulmani innalzarono anche una moschea fortezza trasformata nell’alto Medioevo nella Chiesa di S. Nicola. Nella zona esisteva, come ricorda il nome di una via, un Lavacro dei Saraceni, lavatoio pubblico riservato alle donne musulmane ed una tomba con l’iscrizione araba andata perduta. Con l’avvento dei Normanni, il Conte Ruggero, per adempiere al voto fatto in caso di vittoria sugli ARABI, fece costruire una chiesa ai piedi del Castello dedicandola alla santa Martire Lucia di cui era gran devoto (1094). Da quella data l’arcaico nome ManKarru scompare per fare posto a quello cristiano di S. Lucia. Nel 1206, con l’istituzione della 'Prelatura Nullius" da parte di Federico II di Svevia che aveva scelto il nostro sito come luogo di svago e di riposo, il tempio ruggeriano diviene Cattedrale. D’allora ben 65 Prelati si sono succeduti sulla cattedra luciese rendendo memorabile la nostra città che si è via via arricchita di magnifiche chiese e di numerose opere d’arte. Fatto ancor più singolare, il Prelato di S. Lucia era insignito dell'onore di svolgere le mansioni di Cappellano Maggiore del Regno e come tale aveva il diritto di sedere in Parlamento all’11 posto. Con Federico II° d’ARAGONA la città venne fortificata con una munita cinta muraria ed il Castello ristrutturato. Con un proclama si invita la popolazione della Piana soggetta a ricorrenti scorrerie piratesche a stabilirsi a S. Lucia, che venne anche ripopolata con una colonia lombarda. Fu anche sede di un’importante Giudecca, una numerosa comunità ebraica. Fiorente è stata l’industria della seta e l’attività mineraria dovuta allo sfruttamento di galena argentifera. La città, in quanto demaniale, poteva vantare molte famiglie nobili. Magnifiche chiese, palazzi, fontane, avanzi di architettura medievale e rinascimentale fanno di S. Lucia del Mela (il toponimo Mela viene aggiunto dopo l’Unità d’Italia) una città, meta d’obbligo per gli amanti del turismo culturale.
Pubblicato da Franco Prestigiacomo a 3.48 0 commenti
mercoledì 14 febbraio 2007

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